Impianti Fotovoltaici

Impianti Fotovoltaici

La CAT Engineering S.r.l. ha un know-how tecnico di alto livello ed esperienza specifica nella progettazione ed installazione di impianti fotovoltaici. Oggi il mercato del fotovoltaico ha trovato la sua definitiva consacrazione, favorito anche dalla riduzione dei costi legati all’installazione degli impianti. La CAT Engineering S.r.l. si occupa della gestione dell’intero iter realizzativo e, in particolare:

  • analisi preliminare delle modalità ottimale di installazione;
  • progettazione impianto con rilascio della documentazione finale di progetto;
  • domanda di connessione ENEL;
  • documentazione progettuale e burocratica richiesta per le autorizzazioni presso i Comuni e/o gli altri Enti interessati;
    pratica GSE;
  • registrazione Gaudì;
  • pratica Agenzia delle Dogane;
  • fornitura materiali;
  • installazione impianto.

1 si deve fare tenendo conto dei valori del PUN (prezzo unico nazionale) e PZ (prezzo zonale del mercato del giorno prima MGP).

Ad ogni modo riteniamo chiarito il concetto senza tali ulteriori complicazioni.

Detrazione fiscale

Istallando un impianto fotovoltaico, un utente privato può usufruire delle detrazioni fiscali IRPEF per recuperare in fase di dichiarazione dei redditi il 50% delle spese sostenute per la realizzazione dell’impianto (Articolo 4, D.L. n. 201/2011).

Inoltre, per gli impianti fotovoltaici al beneficio delle detrazioni fiscali IRPEF si aggiunge il beneficio dell’IVA agevolata al 10% anzichè al 22%.

 

Decreto FER-1

Incentivi rinnovabili, gli impianti ammessi:

Il decreto suddivide gli impianti che possono accedere agli incentivi in quattro gruppi in base alla tipologia, alla fonte energetica rinnovabile e alla categoria di intervento:

Gruppo A: comprende gli impianti:

  • eolici “on-shore" di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento;
  • fotovoltaici di nuova costruzione.

Gruppo A-2: comprende gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell'eternit o dell'amianto.

Gruppo B: comprende gli impianti:

  • idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento;
  • a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento.

Gruppo C: comprende gli impianti oggetto di rifacimento totale o parziale:

  • eolici “on-shore";
  • idroelettrici; 
  • a gas residuati dei processi di depurazione.

Come accedere agli incentivi

Sono previste due diverse modalità di accesso agli incentivi a seconda della potenza dell'impianto e del gruppo di appartenenza:

  • Iscrizione ai Registri: gli impianti di potenza superiore a 1 kW (20 kW per i fotovoltaici) e inferiore a 1 MW che appartengono ai Gruppi A, A-2, B e C devono essere iscritti ai Registri, attraverso i quali è assegnato il contingente di potenza disponibile sulla base di specifici criteri di priorità;
  • Partecipazione a Procedure d'Asta: gli impianti di potenza superiore o uguale a 1 MW che appartengono ai Gruppi A, B e C devono partecipare alle Aste, attraverso le quali è assegnato il contingente di potenza disponibile, in funzione del maggior ribasso offerto sul livello incentivate e, a pari ribasso, applicando ulteriori criteri di priorità.

In caso di interventi di potenziamento, per tutte le tipologie di fonte, per determinare la modalità di accesso agli incentivi la potenza da considerare corrisponde all'incremento di potenza a seguito dell'intervento.

Gli impianti rientrati in posizione utile  nel rispettivo contingente possono accedere agli incentivi dopo essere entrati in esercizio e aver presentato l'apposita domanda di accesso al GSE.

Gli incentivi sono riconosciuti all'energia elettrica prodotta netta immessa in rete dall'impianto, calcolata come minor valore tra la produzione netta (a sua volta pari alla produzione lorda ridotta dei consumi dei servizi ausiliari, delle perdite di linea e di trasformazione) e l'energia elettrica effettivamente immessa in rete, misurata con il contatore di scambio.

Sono previsti due differenti meccanismi incentivanti, in funzione della potenza dell'impianto:

  • la Tariffa Onnicomprensiva, costituita da una tariffa unica, corrispondente alla tariffa spettante, che remunera anche l'energia elettrica ritirata dal GSE;
  • un Incentivo, calcolato come differenza tra la tariffa spettante e il prezzo zonale orario dell'energia, poiché l'energia prodotta resta nella disponibilità dell'operatore.

Per gli impianti di potenza fino a 250 kW è possibile scegliere una delle due modalità, con la possibilità di passare da una modalità all'altra non più di due volte nel corso dell'intero periodo di incentivazione.

Gli impianti di potenza superiore a 250 kW è possibile invece accedere al solo Incentivo.

Tariffe Onnicomprensive e Incentivo sono erogati dal GSE a partire dalla data di entrata in esercizio commerciale, per un periodo specifico per ciascuna tipologia di impianto pari alla vita utile dell'impianto stesso. La data di entrata in esercizio commerciale può essere scelta dall'operatore, purché compresa nei 18 mesi successivi all'entrata in esercizio dell'impianto.

Sono inoltre previsti due premirispettivamente per gli impianti fotovoltaici di cui al gruppo A-2, erogato su tutta l'energia prodotta, e per gli impianti di potenza fino a 100 kW su edifici, sulla quota di produzione netta consumata in sito.

Per gli impianti che partecipano alle procedure di Registro e Asta aperte successivamente al 1° gennaio 2021, le tariffe di riferimento sono ridotte del 5% per gli impianti del Gruppo A e del 2% per gli impianti del Gruppo B.

Come presentare domanda

Il GSE ha pubblicato la Guida all'utilizzo del Portale FER-E in cui sono indicate le modalità di presentazione delle richieste di iscrizione ai Registri e alle Aste. 

Il documento descrive in dettaglio le fasi di compilazione di una nuova istanza singola e le modalità di presentazione di un aggregato di impianti, le informazioni richieste in ciascuna delle fasi descritte e le funzionalità dell’applicativo.

 

Scambio sul posto

Il servizio di Scambio sul Posto è una particolare forma di autoconsumo in sito che consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

Nello Scambio sul Posto si utilizza quindi il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata. Condizione necessaria per l’erogazione del servizio è la presenza di impianti per il consumo e per la produzione di energia elettrica sottesi a un unico punto di connessione con la rete pubblica.

Il contributo di Scambio sul Posto è una sorta di rimborso che viene calcolato in base alla quantità di energia scambiata con la rete.
Di fatto rimborsa al proprietario dell’utenza una parte dei costi sostenuti nella bolletta elettrica poiché l’energia acquistata e pagata a prezzo pieno durante l’anno (energia prelevata dalla rete) viene in parte o in toto “restituita” alla rete per via della produzione del fotovoltaico (energia immessa in rete).

In sintesi nella bolletta dell’energia elettrica paghiamo:

  • I servizi di vendita (prezzi dell’energia e dei servizi di dispacciamento e commercializzazione);
  • I servizi di rete (tariffe di trasmissione, distribuzione e misura);
  • Gli oneri generali di sistema (incentivazione FER, smantellamento nucleare, ricerca di sistema, bonus sociale, agevolazioni per industriali energivori e per i consumi ferroviari agevolati);
  • Le imposte (accise e IVA).

Lo Scambio sul Posto rimborsa una parte dei servizi di vendita (quota energia e dispacciamento), le componenti variabili per DTM (distribuzione, trasmissione e misura) e gli oneri generali. Il tutto è calcolato sulla parte di energia “scambiata con la rete”.

Un esempio numerico verosimile: 

se nel 2018 abbiamo prelevato 1000 kWh dalla rete e li abbiamo tutti scambiati (quindi abbiamo immesso minimo 1000 kWh) allora riceviamo un contributo di Scambio sul Posto per ogni kWh scambiato pari a circa 11 centesimi di euro (6,65 c€ per valore della materia energia1 e 4,35 c€ per rimborso delle componenti variabili).

Il prezzo medio pagato al proprio fornitore di energia per quel kWh potrebbe essere stato invece anche di 20 centesimi di Euro ed incorpora altri servizi non rimborsati dallo Scambio sul Posto.

1 si deve fare tenendo conto dei valori del PUN (prezzo unico nazionale) e PZ (prezzo zonale del mercato del giorno prima MGP). Ad ogni modo riteniamo chiarito il concetto senza tali ulteriori complicazioni.

Il contributo di Scambio viene calcolato, come abbiamo visto, in parte sul valore della “materia energia” ed in parte sul valore di componenti della tariffa elettrica le quali non sono uguali per tutte le utenze.

Per spiegare l’impatto della progressività sul calcolo dello Scambio sul Posto prendiamo in esempio un’utenza che ha avuto un prelievo di energia elettrica nell’anno 2018 pari 1.800 kWh.
Nel prezzo di ogni kWh troviamo una quota relativa ai servizi di rete e oneri generali che viene rimborsata dallo Scambio sul Posto pari a 4,35 centesimi. Se la stessa utenza preleva annualmente più di 1.800 kWh allora pagherà un prezzo maggiore per ogni kWh che eccede la soglia dei 1.800 kWh annui. In questo caso e solo per i kWh che eccedono la soglia, la quota relativa ai servizi di rete e oneri generali rimborsata dallo Scambio sul Posto è pari a 8,045 centesimi.

È evidente che a parità di energia scambiata, maggiore è il prelievo annuale, maggiore è il prezzo pagato, maggiore la quota che viene rimborsata con lo Scambio sul Posto.

Per approfondimenti sulla Riforma delle tariffe dell’energia elettrica e sulle conseguenze per chi ha un impianto fotovoltaico rimandiamo al provvedimento emanato dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) con l’obiettivo di superare la vecchia struttura tariffaria dell’energia elettrica. La riforma delle tariffe di rete (ARERA).

Certificati bianchi

Al fine di promuovere una maggiore efficienza energetica, i Certificati Bianchi (CB), o Titoli di Efficienza Energetica (TEE), sono titoli negoziabili che certificano il risparmio energetico in una struttura abitativa e l’utilizzo in maniera ottimale dell’ energia.

In media ogni kW di fotovoltaico produce all’anno un certificato bianco, il cui valore si aggira intorno ai 110 €. Nel caso di un impianto fotovoltaico residenziale di 3 kW si ottiene quindi circa 330€ all’anno (dati 2014).

 

Superbonus 110%

superbonus al 110% da applicare anche al fotovoltaico

Con questa misura incentivante puoi avere la detrazione fiscale al 110% spalmato in 5 anni sulla spesa massima ammissibile. Quindi ad esempio se spendi 10.000 euro, ogni anno potrai vantare un credito di imposta di 2.200 euro per 5 anni. Tale importo va a diminuire in compensazione ciò che avresti pagato in tasse.

Un impianto fotovoltaico deve far parte di un investimento più ampio e la spesa ammessa del fotovoltaico non può superare determinate soglie

L’incentivo potenziato è dedicato in particolare a questi interventi principali:

  1. all’isolamento termico delle superfici opache per oltre il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, il cosiddetto cappotto;
  2. sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti termici centralizzati ad alta efficienza energetica come previsto dal decreto (pompe di calore, solare termico, etc.);
  3. Interventi legati al sisma-bonus. La zona sismica 4 è stata esclusa (quella meno pericolosa).

La realizzazione di un impianto fotovoltaico e del sistema di accumulo deve essere combinata con almeno uno di questi tre maxi-interventi.

Attenzione! L’impianto deve essere collegato alla rete elettrica. Ciò significa che gli impianti fotovoltaici ad isola sono esclusi.

Come dicevamo queste regole valgono anche per i condomini.

Gli interventi devono riguardare principalmente le parti comuni. Inoltre, è fondamentale che gli impianti di climatizzazione invernale vengano sostituiti da impianti centralizzati.

Non solo, in tutti i casi puoi aggiungere colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Ottimo modo per sfruttare l’energia solare e accrescere l’autoconsumo.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

L’impianto fotovoltaico deve essere acquistato contestualmente agli altri interventi principali sopra descritti.

Comunque, non deve superare la spesa massima di 2.400 euro per ogni kW. Nel caso invece di demolizione e ricostruzione dell’edificio la soglia è di 1600 euro al kW.

La spesa massima rispecchia i costi medi di mercato di un impianto fotovoltaico chiavi in mano.

Nel complesso, la spesa massima ammissibile non può superare 48.000 euro. Questo importo si somma all’ammontare previsto sugli altri interventi.

Ad esempio: se sostituisco il mio impianto di climatizzazione invernale e mi faccio installare anche l’impianto fotovoltaico, quale sarà l’ammontare della spesa massima che rientra nel Superbonus?

Se il mio edificio fosse un’unità unifamiliare dovrei fare la somma di 30 mila euro più 48 mila euro. Dunque, la soglia diventa nel complesso 78 mila euro.

Se poi decidi, e sarebbe piuttosto saggio, di installarti anche il sistema di accumulo devi aggiungere altre 48 mila euro. In tal caso arriveresti ad una spesa massima ammissibile di 126 mila.